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Sei catalano di nascita ma italiano di adozione, essendo venuto nel nostro paese poco più’ che bambino ed avendo trovato una compagna italiana: ti è comunque rimasta dentro la forte identità che vi contraddistingue?

Si: è ovvio che è da 6 anni che sono in Italia e sono grato a questo paese per tutto quello che mi ha dato, per il calcio ma sopratutto per la mia compagna di vita. Lei riesce a darmi la felicità, la serenità e la tranquillità necessaria fuori dal campo per poter fare al meglio il mio compito dentro il campo. Ma casa è casa sempre. Sono catalano e amo ile mie origini anche dal sud dalla Spagna, ma prima di tutto sono catalano. Siamo gente che lavora, che quando inizia una cosa la finisce, gente che si sacrifica, che da tutto. Ormai una gran parte di me è italiana, però sempre sarò un catalano.

 

Sempre a proposito di Catalogna, tu hai mosso i primi passi nell'Espanyol per poi passare al Barcelona: ma tu per chi tifavi?

Hahaha tifavo per il Real... E nessuno ci credeva. Tutti mi dicevano: "giochi nel Barcellona e tifi Real? Come si fa?"  Viene dalla famiglia: mio padre e mio fratello sono sempre stati simpatizzanti del Real, mentre mia mamma tifa Barcellona. Ora  simpatizzo ancora un pò per il Real, ma preferisco concentrarmi per squadre in cui gioco.

 

Ricordiamo che tu sei di proprietà della Juventus: speri che presto tu possa arrivare a giocare nella prima squadra bianconera?

Ho lasciato casa , amici e famiglia a 16 anni con un obiettivo, anche un sogno, ma sopratutto un obiettivo: e questo era di diventare un giocatore professionista, sopratutto se poteva essere nella Juventus, e sono 6 anni che lavoro per cercare di dimostrare che sono all'altezza di questo obiettivo. Spero un giorno (magari nel breve) di riuscire a dimostrare che ci posso stare.

 

Proprio con la Juventus hai partecipato alla Uefa Youth League, realizzando anche un gol al Copenaghen: affrontare pari età anche a livello internazionale secondo te è un banco di prova importante per i giovani calciatori?

Questa é stata una bellissima esperienza. Credo che sia una grande competizione per i giovani, potersi confrontare contro i pari età e valutare così a che livello si trovano rispetto alle altre grandi squadre dell'Europa è una grande esperienza da mettere in valigia. In più poter dopo seguire le partite di Champions delle prime squadre è meraviglioso.

 

Dopo aver vinto, nella seconda parte della stagione, il campionato col Crotone ti sarebbe piaciuto vivere con gli squali l’esperienza nella massima serie?

A dire la verità si, speravo almeno che il direttore mi chiamasse e mi dicesse che piani aveva per me, però non è andata così. Sono grato a Juric per l'opportunità che mi ha dato l'anno scorso di realizzare questa promozione. Poi quest'estate ho avuto diverse richieste anche di serie A dall'estero, richieste importanti, però alla fine ho creduto che per il progetto e per la fiducia che hanno dimostrato in me, la proposta del Latina fosse la migliore per me.

 

Veniamo all’esperienza attuale al Latina: quali sono gli obiettivi tuoi personali e della società pontina per questa stagione?

Voglio un'anno da protagonista, ho scelto Latina perchè è una grande piazza, dove si può fare bene e voglio confermarmi in categoria e fare una grande annata. A livello di gruppo vogliamo sicuramente fare divertire i nostri tifosi, partendo da una salvezza tranquilla, e poi con lavoro e unione, possono sempre arrivare delle sorprese.

 

Finora in Italia hai realizzato due gol, in B, entrambi in trasferta: li ricordi?

Si, anche perché tutti e due li ho dedicato alla mia ragazza e poi così pochi sono facili da ricordare ahahah. Il primo a Catania col Vicenza, dove abbiamo perso 3-1, una giocata dove ho portato palla su e dopo un cross sono riuscito di testa a fare gol. Poi l'anno scorso, col Crotone sul campo della Ternana, su calcio d'angolo sono riuscito a fare gol per poi vincere 1-2.

 

Con la nazionale spagnola hai ottenuto solo una presenza in under 17: potrebbe averti penalizzato in tal senso il fatto di non giocare nel tuo paese?

Si, sicuramente è stato così, ero fisso col Barcellona in under 16, e andando in under17 sotto età, poi quando hanno saputo che avrei lasciato la Spagna mi hanno detto che avrebbero fatto fatica a seguirmi e dunque a convocarmi... Pure il Barcellona ha fatto problemi e non è stato contento dal mio rifiuto a rinnovare con loro.

 

Tuo fratello Jesus ha, invece, optato per il campionato scozzese. Che rapporto avete? Poteva aspirare a qualcosa in più secondo te?

Abbiamo un rapporto molto stretto e ci sentiamo quasi tutti i giorni. È un difensore centrale forte fisicamente e anche dotatissimo tecnicamente. Ha fatto le giovanili nell'Espanyol e anche se è in serie A scozzese penso che potrebbe arrivare più in alto... Ha avuto anche della sfortuna in diverse faccende. Se volete un consiglio è un giocatore che potrebbe essere utile in Italia a molte squadre.

 

Sei scaramantico? Prima delle gare hai qualche piccola mania da realizzare?

 

No, ho delle azioni che faccio prima delle partite ma per abitudine non per scaramanzia: mi metto prima la scarpa destra della sinistra, un saltino all'ingresso al campo... 

Intervista di Prospero Scolpini